Trieste, 8 dicembre 2013. – Oggi centinaia di triestini hanno partecipato alla manifestazione “Il futuro va in porto” promossa da Trieste Libera.
Il Movimento organizza questi eventi dall’aprile 2012 chiedendo il ripristino della legalità nello scalo triestino. Recentemente il Commissario del Governo amministratore italiano ha sospeso illegalmente il punto franco nel Porto Franco Nord.
Da anni i politici italiani locali cercano di sdemanializzare l’area e darla in pasto alle speculazioni edilizie illegali. Per farlo raccontano che quel settore del porto è diventata inutilizzabile. Lo chiamano “porto vecchio” proprio perché per loro vecchio = inutile, ma è vero l’esatto contrario.
Il Porto Franco Nord è un settore strategico del Porto Franco internazionale del Territorio Libero di Trieste.
Il solo settore nord misura 70 ettari, è adiacente alla Stazione Centrale, si affaccia su fondali di 18 metri ed è una zona franca e portuale vincolata. In particolare l’art. 3, allegato VIII del vigente Trattato di Pace del 1947 stabilisce che:
“La zona del Porto Franco comprenderà le aree e le strutture delle zone franche del Porto di Trieste, entro i loro confini del 1939.”
La manifestazione si è conclusa proprio nel Porto Franco Nord di Trieste. Davanti al magazzino 26 i dirigenti di Trieste Libera hanno presentato un programma in 8 punti per il rilancio dell’intero Porto Franco internazionale.
Solo la riattivazione dell’intero Porto Franco internazionale può restituire lavoro e benessere a Trieste ed al suo entroterra.
Aggiornamento: il programma è pubblicato a questo LINK.
Qualche foto del corteo:
Pingback: Porto Franco: il manifesto per il rilancio | Trieste Libera
Pingback: TRIESTE: UNA SPALLATA CONTRO GLI ABUSI | Trieste Libera
Pingback: Diffida a difesa del Porto Franco Nord | Trieste Libera
Pingback: Trieste risponde al PM Frezza | Trieste Libera