LE AQUILE DELLA BAINSIZZA. Unterjäger Rustan Kapetanović.
Mattina del 27 agosto 1917. Margine orientale dell’altopiano della Bainsizza.
Le truppe italiane dopo avere lo sfondato la prima linea austriaca attaccano sulla quota 830. La cima è importante, la sua conquista significherebbe lo scardinamento della nuova linea difensiva arretrata del XXIV° Corpo austroungarico tenuta, su un fronte di 22 Km, da soli 52 battaglioni.
Un’unica compagnia austriaca si può opporre all’attacco. È la 4ᵃ del IV° Battaglione Jäger Bosniaco.
I “Bosniaken” contro attaccano e si trovano rapidamente sotto il fuoco dell’artiglieria e dei mortai subendo pesanti perdite. Eppure continuano ad avanzare contro le preponderanti truppe italiane che si stanno impadronendo della quota 830.
Il comandante della compagnia cade colpito a morte e allora il caporale (Unterjäger) Rustan Kapetanović, comandante di plotone, lo sostituisce e guida l’assalto finale dei “Bosniaken” contro gli italiani.
La lotta diventa un corpo a corpo, ma l’azione degli Jäger è inarrestabile e travolge le truppe italiane che battono in ritirata.
Quota 830 è nuovamente saldamente in mano austriaca. La seconda linea della Bainsizza tiene. Non cederà più fino alla fine della guerra.
Ma la guerra è finita anche per il ventunenne caporale Kapetanović. Colpito dagli shrapnel delle granate italiane nelle fasi conclusive della battaglia perderà la vista da entrambi gli occhi.
Per il suo indomito coraggio si vedrà assegnare la Medaglio d’Oro al Valor Militare: la più alta decorazione riservata ai volontari austriaci.
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