Trieste Libera

29 aprile 2012 — Liberiamo il porto! (FOTO)

Liberiamo il porto!

Seconda manifestazione di Trieste Libera!

Liberiamo il porto! Difendiamo il Porto Franco Nord, settore strategico del Porto Franco internazionale del Territorio Libero di Trieste.

Difendiamo il Porto Franco Nord, settore strategico del Porto Franco internazionale del Territorio Libero di Trieste.

Trieste 29 aprile 2012. – Oggi si è tenuta la 2° manifestazione “Liberiamo il Porto!”. Trieste Libera sta organizzando questi eventi per far conoscere ai cittadini le potenzialità del Porto Franco Nord, settore strategico del Porto Franco internazionale di Trieste.

 

L’area è infatti minacciata da un tentativo di speculazione edilizia illegale. Proprio per questo di recente il prefetto ha sospeso illegittimamente il regime di Porto Franco nell’area. Si tratta di una grave violazione del Trattato di Pace del 1947 e del Memorandum di Londra del 1954.

 

Oltre 200 cittadini hanno chiesto il ripristino della legalità in questa preziosa area vincolata ed ente di Stato del Territorio Libero di Trieste.

 

Una consociazione trasversale di politici locali vorrebbe infatti dismettere il Porto Franco Nord (ribattezzato “porto vecchio” per far credere ai cittadini ignari che sia ormai inutile) e convertirlo in area urbana. Nella parte meridionale è previsto invece un pericoloso terminale di rigassificazione/GNL.

 

I due progetti non solo sono illegali, ma decreterebbero la morte definitiva dell’ex primo scalo dell’Austria-Ungheria e dell’Europa centrale, i cui traffici commerciali pregiati sono già stati largamente dirottati verso gli altri porti italiani.

 

Trieste Libera continuerà a difendere le leggi vigenti. Il pieno rispetto delle leggi è il solo modo per ripristinare lavoro e benessere non solo a Trieste, ma anche nelle regioni e negli Stati vicini.

 

Il Trattato di Pace del 1947 garantisce diritti portuali speciali a numerosi Stati. Cechia, Slovacchia, Svizzera, Austria e Ungheria possono ad esempio avvalersi di Trieste come porto di armamento (Allegato V, art. 33.2):

 

Art. 33.2. Il Territorio Libero aprirà speciali registri marittimi per le navi cecoslovacche e svizzere su richiesta dei rispettivi Governi.

 

Altrettanto farà per le navi ungheresi ed austriache, su richiesta dei Governi interessati, dopo la conclusione del Trattato di Pace con l’Ungheria e del Trattato per il ristabilimento dell’indipendenza dell’Austria. Le navi immatricolate in detti registri potranno battere bandiera dei rispettivi paesi.

 

Il controllo del Porto Franco è invece affidato ad una Commissione internazionale. La Commissione è presieduta da un rappresentante del Territorio Libero (art. 21, allegato VIII):

 

1. Sarà creata una Commissione Internazionale del Porto Franco, in appresso designata “La Commissione Internazionale”, composta di un rappresentante del Territorio Libero e di un rappresentante di ognuno dei seguenti Stati: Francia, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, Stati Uniti d’America, Repubblica Federale Popolare di Jugoslavia, Italia, Cecoslovacchia, Polonia, Svizzera, Austria e Ungheria, a condizione che ognuno di detti Stati abbia assunto le obbligazioni di cui al presente Strumento.

 

2. Il rappresentante del Territorio Libero sarà Presidente permanente della Commissione Internazionale. In caso di parità di voti, prevarrà il voto espresso dal Presidente.

 

Alcune foto dell’evento:

 

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