IL FUTURO VA IN PORTO!
Domenica 8 DICEMBRE 2013
via CAMPO MARZIO, ore 14:00
Venerdì 6 dicembre alle 18.00 Trieste Libera organizza nella propria sede (circolo al primo piano) una conferenza stampa per presentare la manifestazione.
Da sempre, Trieste è stata il Porto di riferimento degli Stati della Mitteleuropa, inoltre ha i fondali più profondi dell’Adriatico: approdare qui fa risparmiare cinque giorni di navigazione alle navi provenienti dall’Asia.
Il Porto Franco internazionale dev’essere il cuore pulsante dell’economia del Territorio Libero di Trieste e del suo entroterra: con la sua piena attivazione è possibile creare lavoro e benessere per tutti.
Allo stato attuale, il Porto Franco Sud (c.d. “porto nuovo”) è usato specialmente per la movimentazione di TEU, ma Trieste ha anche il diritto di espandersi nell’emporialità, di sviluppare attività economico-finanziarie sane, di trasformare merci e svilupparsi nella cantieristica. Per espandersi anche in questi settori, è impensabile ridurre la superficie del Porto Franco: occorre semmai valorizzare le aree strategiche del Porto Franco Nord (il c.d. “porto vecchio”) che la politica locale vorrebbe invece sdemanializzare illegalmente privando quindi la nostra città e tutti gli Stati del Mondo di un’opportunità unica al mondo di sviluppo economico.
Il momento è drammatico:
– la proiezione è di 60 medie imprese fallite nel 2013;
– vengono persi 6000 posti di lavoro all’anno;
– ogni anno più di 4000 triestini, prevalentemente giovani e preparati, sono costretti ad emigrare.
Come sempre più fra noi sanno, abbiamo la fortuna di avere degli strumenti legali precisi ed affidabili che possono – e devono – diventare la base solida, intangibile ed immodificabile per uscire da questa crisi: per farlo occorre riattivare i diritti del Territorio Libero di Trieste e del suo Porto Franco internazionale unico al mondo.
Le zone franche che i politici locali ritengono inutili (!) o addirittura dannose (?) sono invece lo strumento utilizzato da decine di paesi per creare ricchezza ed occupazione in tempi brevi. E noi già le abbiamo, dal 1947!
Il Territorio Libero è infatti uno Stato riconosciuto (art. 21.1 del Trattato di Pace) da paesi ed enti di tutto il mondo e, contrariamente a quelle di altri Stati, le sue zone franche permanenti non possono essere soppresse o spostate, ma solo estese (Allegato VIII, art. 3.4).
Il rispetto della legge in vigore non è opzionale — è un obbligo — e di questo anche il Governo amministratore italiano dovrà rendersi e rendere conto.
Siamo in un momento fondamentale della storia di Trieste: dobbiamo prendere in mano il nostro futuro con la forza della legalità.