CHI PROTEGGE I CITTADINI DEL TERRITORIO LIBERO DI TRIESTE?
La decisione di armare i vigli urbani di Trieste non può che destare forti perplessità.
Al di là della difficoltà di gestire operativamente una simile trasformazione da quello che è un organo di vigilanza amministrativa in corpo militare, fatto che richiederebbe personale adeguato frutto di selezioni adeguate, è da considerare che a Trieste la presenza di un corpo di polizia civile locale dotato di armi da fuoco crea ulteriori problemi sia di ordine e sicurezza pubblici, e quindi pratici, sia di diritto.
I vigili urbani sono infatti un organo del Comune e rispondono direttamente ai politici che lo governano, in questo caso al Comune di Trieste guidato da un’amministrazione di centrodestra a carattere fortemente nazionalista.
Un’amministrazione che non tollera nemmeno sentire parlare del Territorio Libero di Trieste e dei suoi cittadini. Chi si dichiara cittadino del Territorio Libero di Trieste, per questi amministratori infarciti di retorico e becero nazionalismo di stampo fascista, è un nemico da abbattere.
E non si può ignorare il fatto notorio che nel corpo dei vigili urbani di Trieste vi sono anche appartenenti della destra nazionalista e neofascista italiana. Vi può essere un problema di compatibilità nell’armare quei soggetti politicizzati.
Chi proteggerebbe i cittadini del Territorio Libero di Trieste che si dichiarano tali da intolleranze che potrebbero dare luogo a incidenti gravi? I rischi di ordine pubblico devono essere evitati e non aggravati.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante