3 pensieri su “Trasmissione speciale di Radio Trieste Libera per fare chiarezza su Covid-19 e Free Territory of Trieste”
Gianfranco
Carissimo Paolo Parovel, sto ascoltando la sua trasmissione radio con molto ritardo, ma ciò non mi esime dal pregarla di essere un po più coerente con quanto dice in trasmissione, e cioè: lei sta dicendo che il problema del covid non è altro che un problema per deviare la nostra attenzione dai veri problemi del territorio libero di Trieste, che non bisogna farsi deviare dalle problematiche italiane in materia che servono solo a far dimenticare quali sono i veri problemi che ci riguardano, e poi lei stesso prende posizione sul problema covid, e ne parla per tre quarti di trasmissione radiofonica, rendendo pubblica la sua opinione, e tentando di influenzare le persone sulla presa di posizione da lei condivisa, dimenticando che esiste una libertà di pensiero, e che di solito il pensiero unico ci riporta a periodi ben più tristi nella storia di tanti paesi, per esempio quelli che lei spesso non dimentica di criticare, a ragione o meno,. quello che invece dovrebbe tener presente che un argomento del genere provocherà sicuramente divisioni anche all’interno del nostro movimento, cosa a mio avviso da evitare assolutamente. Inoltre mi permetto di chiederle , in future trasmissioni o interventi di essere più coerente con quello che professa. un appunto che mi permetto di farle, e che non può smentire è quello di parlare meno di covid e maggiormente delle nostre problematiche.
Spero vivamente che accetterà la critica, volta solo a prediligere quelle che sono le nostre problematiche e non quelle sanitarie, e che non vorrà censurare le opinioni altrui comportandosi come quelli che conosciamo bene e che abbiamo sempre criticato.
Nel ringraziarla comunque per il suo impegno profuso sin ora, le auguro buona giornata e buon proseguimento.
Abbiamo inoltrato le osservazioni di Gianfranco su una recente trasmissione di Paolo G. Parovel su Radio Trieste Libera al diretto interessato, che ci ha chiesto di pubblicare la sua seguente replica:
«Rispondo volentieri alle osservazioni dell’ascoltatore Gianfranco.
Non comprendo l’accusa di incoerenza. Il fatto che la protesta no-vax abbia l’effetto di deviare l’attenzione e le energìe di molti triestini dalla battaglia per i diritti del Territorio Libero di Trieste
è evidente da queste stesse polemiche.
Il fatto che la questione possa creare divisioni è ovvio, ma non dipende da me. Dipende da chi si lascia coinvolgere da quelle ondate di emotività irrazionale al punto da smarrire la percezione della realtà e dei problemi molto più seri e concreti che dobbiamo risolvere: pressione fiscale distruttiva, povertà, disoccupazione, politici locali inetti e parassiti, amministratori pubblici corrotti.
Quelle possibili divisioni locali non avrebbero inoltre alcun effetto ai livelli dove si sta svolgendo la battaglia vera e concreta per Trieste e per il suo Porto Franco internazionale, che non sono stati raggiunti con attività politiche ordinarie, ma con anni di un impegno di lavoro giuridico e politico-diplomatico, in parte pubblico ed in parte riservato, che nessuno aveva mai saputo, potuto o voluto applicare prima ai diritti di Trieste.
Non comprendo nemmeno con quale logica si invochi la libertà di pensiero per rimproverarmi di avere parlato anche di Covid manifestando la mia opinione ragionata in contrasto con quelle di altri che tentano di imporre la loro.
In sostanza, il messaggio apparentemente cortese di quest’ascoltatore (e di altri no-vax che mi criticano) è una minaccia illiberale concreta ed intollerabile: stai zitto e non contrastarci perché se no metteremo in crisi la battaglia per Trieste…
Ragazzi (e ragazze, per parità), parliamoci chiaro: è da una vita che dico, scrivo e pubblico quello che penso e credo giusto in scienza e coscienza, senza aver paura di nessuno, anche su questioni e contro mafie locali che a Trieste pochi altri o nessuno hanno avuto in questi anni il coraggio di affrontare, e non mi sono mai lasciato spaventare o intimidire dalle loro minacce e nemmeno dalle loro ritorsioni concrete, anche molto pesanti.
Voi potete forse preoccupare altri, ma non me, ed anzi più insistete, più dirò chiaro quello che penso sia giusto.
Posso ovviamente sbagliarmi come chiunque, e sono pronto a rivedere le mie opinioni se mi si propongono argomenti seri, razionali e fondati su prove diverse dalle chiacchiere virali che seminano il panico sui social e su You Tube. Ma questo sinora non è successo, ed alla lunga, purtroppo, si è quasi sempre dimostrato che avevo visto giusto.
Se non fosse così, non sarei qui a lavorare e rischiare gratis da sette anni per i diritti di tutti noi triestini, inclusi quelli che non se li meritano e quelli che hanno le idee più o meno confuse su questo ed altro.
Carissimo Paolo Parovel, sto ascoltando la sua trasmissione radio con molto ritardo, ma ciò non mi esime dal pregarla di essere un po più coerente con quanto dice in trasmissione, e cioè: lei sta dicendo che il problema del covid non è altro che un problema per deviare la nostra attenzione dai veri problemi del territorio libero di Trieste, che non bisogna farsi deviare dalle problematiche italiane in materia che servono solo a far dimenticare quali sono i veri problemi che ci riguardano, e poi lei stesso prende posizione sul problema covid, e ne parla per tre quarti di trasmissione radiofonica, rendendo pubblica la sua opinione, e tentando di influenzare le persone sulla presa di posizione da lei condivisa, dimenticando che esiste una libertà di pensiero, e che di solito il pensiero unico ci riporta a periodi ben più tristi nella storia di tanti paesi, per esempio quelli che lei spesso non dimentica di criticare, a ragione o meno,. quello che invece dovrebbe tener presente che un argomento del genere provocherà sicuramente divisioni anche all’interno del nostro movimento, cosa a mio avviso da evitare assolutamente. Inoltre mi permetto di chiederle , in future trasmissioni o interventi di essere più coerente con quello che professa. un appunto che mi permetto di farle, e che non può smentire è quello di parlare meno di covid e maggiormente delle nostre problematiche.
Spero vivamente che accetterà la critica, volta solo a prediligere quelle che sono le nostre problematiche e non quelle sanitarie, e che non vorrà censurare le opinioni altrui comportandosi come quelli che conosciamo bene e che abbiamo sempre criticato.
Nel ringraziarla comunque per il suo impegno profuso sin ora, le auguro buona giornata e buon proseguimento.
Abbiamo inoltrato le osservazioni di Gianfranco su una recente trasmissione di Paolo G. Parovel su Radio Trieste Libera al diretto interessato, che ci ha chiesto di pubblicare la sua seguente replica:
«Rispondo volentieri alle osservazioni dell’ascoltatore Gianfranco.
Non comprendo l’accusa di incoerenza. Il fatto che la protesta no-vax abbia l’effetto di deviare l’attenzione e le energìe di molti triestini dalla battaglia per i diritti del Territorio Libero di Trieste
è evidente da queste stesse polemiche.
Il fatto che la questione possa creare divisioni è ovvio, ma non dipende da me. Dipende da chi si lascia coinvolgere da quelle ondate di emotività irrazionale al punto da smarrire la percezione della realtà e dei problemi molto più seri e concreti che dobbiamo risolvere: pressione fiscale distruttiva, povertà, disoccupazione, politici locali inetti e parassiti, amministratori pubblici corrotti.
Quelle possibili divisioni locali non avrebbero inoltre alcun effetto ai livelli dove si sta svolgendo la battaglia vera e concreta per Trieste e per il suo Porto Franco internazionale, che non sono stati raggiunti con attività politiche ordinarie, ma con anni di un impegno di lavoro giuridico e politico-diplomatico, in parte pubblico ed in parte riservato, che nessuno aveva mai saputo, potuto o voluto applicare prima ai diritti di Trieste.
Non comprendo nemmeno con quale logica si invochi la libertà di pensiero per rimproverarmi di avere parlato anche di Covid manifestando la mia opinione ragionata in contrasto con quelle di altri che tentano di imporre la loro.
In sostanza, il messaggio apparentemente cortese di quest’ascoltatore (e di altri no-vax che mi criticano) è una minaccia illiberale concreta ed intollerabile: stai zitto e non contrastarci perché se no metteremo in crisi la battaglia per Trieste…
Ragazzi (e ragazze, per parità), parliamoci chiaro: è da una vita che dico, scrivo e pubblico quello che penso e credo giusto in scienza e coscienza, senza aver paura di nessuno, anche su questioni e contro mafie locali che a Trieste pochi altri o nessuno hanno avuto in questi anni il coraggio di affrontare, e non mi sono mai lasciato spaventare o intimidire dalle loro minacce e nemmeno dalle loro ritorsioni concrete, anche molto pesanti.
Voi potete forse preoccupare altri, ma non me, ed anzi più insistete, più dirò chiaro quello che penso sia giusto.
Posso ovviamente sbagliarmi come chiunque, e sono pronto a rivedere le mie opinioni se mi si propongono argomenti seri, razionali e fondati su prove diverse dalle chiacchiere virali che seminano il panico sui social e su You Tube. Ma questo sinora non è successo, ed alla lunga, purtroppo, si è quasi sempre dimostrato che avevo visto giusto.
Se non fosse così, non sarei qui a lavorare e rischiare gratis da sette anni per i diritti di tutti noi triestini, inclusi quelli che non se li meritano e quelli che hanno le idee più o meno confuse su questo ed altro.
Paolo G. Parovel »
Grazie per quanto fate e concordo pienamente .