L’AFFERMAZIONE DEI DIRITTI DEI CITTADINI DEL TERRITORIO LIBERO ATTRAVERSO LA DURA BATTAGLIA GIUDIZIARIA IN CORSO
La recente nuova ordinanza del Giudice Piero Leanza [7 maggio 2014] in materia di giurisdizione nell’attuale Territorio Libero di rivoluziona la “questione Trieste”. Ovvero la battaglia legale per porre fine alla simulazione di sovranità italiana sul Territorio Libero di Trieste e sul suo Porto Franco internazionale.
Nell’ordinanza del 7 maggio il Giudice Leanza ribadisce quanto aveva già affermato il 19 marzo [2014] con un’altra ordinanza sullo stesso argomento:
“… le limitazioni della sovranità dello Stato italiano – conseguenti alle vicende che hanno condotto alle pertinenti disposizioni del Trattato di Pace di Parigi, al Governo Militare Alleato ed al Memorandum di Intesa del 5 ottobre 1954 (che aveva constatato l’impossibilità di applicare concretamente le medesime disposizioni) – vanno considerate completamente superate a seguito del Trattato di Osimo del 1975 (divenuto efficace il 3 aprile 1977, al momento dello scambio degli strumenti di ratifica), con il quale l’Italia e la Jugoslavia hanno definitivamente disposto la ‘spartizione’ dell’ex Territorio Libero di Trieste, salvo il rispetto di quanto previsto nel Trattato di Pace del 1947 e nel Trattato di Londra del 1954, per quanto riguarda il porto franco”.
Secondo il giudice Leanza, Trieste non ha fatto parte dell’Italia fino al 3 aprile del 1977. Ma allora le leggi ed obblighi dello Stato italiano non avrebbero potuto essere imposte nell’allora Zona A del TLT amministrato.
Ma allora i cittadini potrebbero richiedere almeno i danni per le violazioni dei diritti umani subite dal 1954 al 1977. In particolare l’imposizione del servizio militare nelle Forze Armate Italiane ai triestini, che ne erano esonerati dal Trattato di Pace.
Secondo quest’ordinanza, l’Italia ha decisamente simulato la propria sovranità su Trieste da, 1954 al 1977 in violazione del mandato di amministrazione civile provvisoria del Governo italiano.
Ma le ordinanze innovative del giudice Leanza non dicono solo questo.
Ad esempio, che dire delle precedenti decisioni sull’eccezione sul difetto di giurisdizione? Semplicemente, non sono più definitive.
La questione è più che mai aperta. Aperta alle Corti superiori. Come le Corti internazionali, oppure i legittimi tribunali del Territorio Libero. Quello di secondo grado già esiste. Dovrebbero essercene altri, come durante l’amministrazione provvisoria dell’AMG FTT (il Governo Militare Alleato del Territorio Libero di Trieste). Che peraltro esercitava correttamente la giurisdizione del Territorio Libero.
Per rendere il giusto merito va ribadito che a questi risultati si è arrivati grazie all’impegno di alcuni cittadini di Trieste. Cittadini che hanno sollevato questioni giurisdizionali in tribunale.
Senza di loro, la simulazione di sovranità italiana continuerebbe indisturbata.
Tuttavia le persone che difendono il Territorio Libero ci sono. Persone che portano sulle loro spalle il perso della battaglia. Lo fanno per tutti i 200.000 triestini che rimangono in attesa.
Centimetro dopo centimetro. Sono loro che stanno conquistando la legalità per il nostro Stato indipendente. Ricordiamocelo.
Tratto dal blog “Ambiente e Legalità” di Roberto Giurastante